martedì 12 giugno 2012

 Abstract


“Una volta che abbiate conosciuto il volo, camminerete sulla terra guardando il cielo, perché là siete stati e là desidererete tornare”, Leonardo Da Vinci. E così fu, da quando l’uomo ha scoperto che anche lui può volare non riesce più a stare lontano dal cielo. Così doveva essere, la razza umana si è conservata proprio grazie alla sua mentalità di potare i sogni in realtà. Il volo fin nell’antichità era vista come un modo di muoversi sacra e riservato agli dei. Secondo la legenda, le streghe avevano la capacità di volare grazie alle loro magie e erano viste come dei malvagie, tanto è vero che Il re inglese Giacomo I Stuart scrisse persino un trattato di demonologia nel 1597 e con la sua legge del 1604 legalizzò la condanna a morte delle streghe. In Francia, nel 1580, Jean Bodin pubblicò De la demonomanie des sorciers, e pose le basi giuridiche per bruciare le streghe legittimamente. Con gli anni volare diventatò più fantasioso che una cosa cattiva, era un modo di sognare, di sentirsi liberi dagli vincoli terrestri ed andare ovunque si vuole. Alcuni come Leonardo Da Vinci continuarono a sognare. Poi qualcuno osò, ”i Wright” , nel  Dicembre del 1903 fecero volare il loro flyer, la prima macchina motorizzato manovrabile e con un passeggiero a poter volare.  Volarono per 12 secondi per una distanza di 36,5 metri. Oggi, gli aeri passeggeri  viaggiano mediamente alla velocità di circa 800km/h e quindi difficilmente si riesce a immaginare che una tecnologia così importante e avanzata abbia avuto anche esso un inizio così.

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